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Speciale Sagra del Tartufo bianco 2013, a Dovadola. PDF Stampa E-mail

“A Dovadola….una festa all’insegna del Tartufo”

Sulle colline sopra Forlì, domenica 20 e domenica 27 ottobre, si è svolta la tradizione Sagra del Tartufo, con piatti a base di tartufo che i moltissimi presenti hanno potuto degustare all’interno di due grandi tendoni allestiti per l’occasione. Come indicato dalla Presidente della Pro Loco di Dovadola la Sig.ra Marta Ravaglioli, quella di quest’anno 2013, è stata la 47° Edizione, visto che questa festa si svolge dal 1966, a Dovadola. I numeri di questa Edizione 2013, sono significatici: durante la prima giornata di domenica 20 ottobre, sono stati stimati oltre 10.000 visitatori, e per l’occasione sono state utilizzate ben 1.600 uova di gallina per realizzare tagliatelle fatte a mano da parte di 16 sfogline, condite con oltre 270 chilogrammi di carne di manzo, sulle quali poi è stato grattugiato il prelibato tartufo locale, che è di colore bianco. Durante questa prima giornata viene consegnato il premio Tartufo d’ Oro, al tartufo più grande, detenendo ancora oggi il record, un tartufo del 1990 che pesava 950 grammi. Complessivamente fra cuochi ed addetti alla distribuzione, per questo evento vengono impiegate circa 90 persone. Oltre a questo primo piatto di tagliatelle con il tartufo, dei vari piatti del ricco menu a disposizione dei visitatori, come seconda portata, sono risultati buoni anche gli involtini e la salsiccia ai ferri, mentre molto particolare sono stati i panzerotti, ossia piadina fritta, con all’interno mozzarella assieme al tartufo grattugiato, che come mi ha confermato uno chef, si può degustare solo durante questa sagra. Per vedere varie fotografie della 47a Edizione 2013, della Sagra del Tartufo 2013, realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo - Fotoreporter, potete digitare sul seguente link: FOTO 47a SAGRA TARTUFO DI DOVADOLA.

Articolo realizzato dal dr. Andrea Amadori – Giornalista.

 

 

Per vedere le fotografie del dr. Andrea Amadori con alcuni dei personaggi noti intervistati dal 1982 sino ad oggi, digitare sul seguente link: FOTO PERSONAGGI INTERVISTATI.       

 
Speciale WTE realizzato dal dr. Andrea Amadori. Immagini fotografie realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo. PDF Stampa E-mail

“Si è concluso con successo, il Salone Internazionale del Turismo, ad Assisi”

Recentemente, si è chiusa al “Palaeventi Lyrick” di Assisi, la quarta edizione del “World Heritage Tourism Expo” (WTE) il salone dedicato al turismo responsabile nei siti Unisco, che ha visto la presenza di oltre 15.000 visitatori, con 150 tour operator e “buyer turistici”, provenienti da molti Paesi del Mondo, dalla Francia, Gran Bretagna, Nord Europa, Stati Uniti, Giappone, per i quali questo evento è stata una occasione per prendere contatti con gli operatori turistici dei siti Unesco presenti. Seguono una serie di immagini realizzate all’ interno del Palaeventi Lyrick di Assisi, digitando sul seguente link: FOTO WTE 2013. Una occasione anche per poter meglio conoscere varie località dell’Umbria, come la cittadina di Assisi, dove si trovano le sacre reliquie di San Francesco di Assisi, Patrono d’ Italia, che ogni anno registra oltre 6 milioni di turisti, della quale seguono alcune immagini, digitando sul seguente link: FOTO DI ASSISI. Si è potuta vedere da vicino, in questo tour, anche la pittura del Perugino ed il gusto del particolare del Pinturicchio, che si è ammirato all’interno della straordinaria Cappella Baglioni, realizzata nel 1500, presente all’interno della Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiore, a Spello, della quale potrete vedere una immagine tratta da un sito internet turistico, digitando sul seguente link: CAPPELLA BAGLIONI. Si sono potute ammirare le molte bellezze naturali di questa regione, dal piccolo paesino di Passignano, sul Lago Transimeno, con i suoi caratteristici vicoli stretti, molti in salita, tra le case realizzate in pietra, del quale potrete vedere le immagini digitando sul seguente link: FOTO PASSIGNANO. Non perdetevi poi la visita di Castiglione del Lago, con la sua bellissima Rocca, risalente al 1.100, che sorge su di uno sperone calcareo che in origine era la quarta isola del lago ma, che, in seguito all’abbassamento del livello delle acque ed al crearsi di una pianura di tipo alluvionale, assunse l’attuale configurazione, del quale potrete vedere varie immagini digitando sul link: CASTIGLIONE DEL LAGO. Non vanno dimenticati gli ottimi prodotti della cucina di questa terra. Meritano un menzione speciale il Prosciutto suino della “Azienda Agricola Giuseppe Fausti” di Norcia, del quale segue una foto, digitando sul link: GIUSEPPE FAUSTI. Azienda che potrete contattare, richiedendo anche la spedizione di questo, assieme ad altri prodotti a casa vostra, entrando nel seguente sito internet: www.maialebradodinorcia.it. Prosciutto realizzato con suini allo stato brado, che pascolano all’interno del parco dei Monti Sibillini, veramente favoloso, assieme all’olio d’ Oliva prodotto dall’ “Azienda Agraria Hispellum”, del Frantoio Mauro Ciampetti, anch’esso veramente sublime, del quale potrete anche in questo caso richiedere la spedizione di questo prelibato prodotto, a domicilio attraverso il seguente sito internet: www.hispellum.com, e del quale segue una fotografia realizzata durante la cena di gala a Spello, assieme agli Chef della serata, digitando sul link: MAURO CIAMPETTI. Se vi trovate dalle parti di Assisi, per poter beneficiare di un “meritato relax”, si consiglia di soggiornare per qualche giorno, in mezzo a dei secolari alberi di Olivo, con una vista formidabile del lago Trasimeno, all’interno dell’ “Antico Casale di Montegualandro & SPA”, dove, gli ospiti, potranno trovare, oltre ad una grande piscina panoramica all’aperto per i periodi estivi, anche una grande piscina interna con una vasca per idromassaggi, assieme a salette per massaggi rilassanti. Antico Casale, che si potrà vedere anche entrando nel seguente sito internet: www.anticocasale.it. Casale, con annesso un ottimo Ristorante, l’ “Antica posta per  Cortona 1745”, all’interno del quale, durante una visita, si è potuto assaporare un ottimo pranzo, con un bis di primi, ed uno squisito secondo, con pesce persico e contorno di pomodorini pachino, del quale casale seguono una serie di fotografie digitando sul seguente link: ANTICO CASALE MONTEGUALANDRO. Uno degli eventi che ha visto una buna partecipazione di pubblico nel corso di questo WTE 2013, è stata la conferenza svolta all’interno del “Palaeventi Lyrick” di Assisi, che aveva come tema, “La dieta mediterranea”. Durante questa Conferenza, è emerso, come oggi, per mancanza di tempo dedicato a cucinare, molte mamme, acquistano molti cibi precotti, già pronti, solo da riscaldare. Uno dei relatori ha detto che all’interno della Regione Umbria, una recente statistica ha evidenziato che molti adolescenti passano quasi 5 ore al giorno, davanti alla televisione od al computer, senza fare attività fisica quotidiana, rischiando di diventare obesi. In questo Convegno ha partecipato anche il noto Chef Italiano, Bruno Barbieri, divenuto noto al grande pubblico, come conduttore della trasmissione televisiva “MasterChef” su Sky Italia, del quale segue una sua esclusiva intervista assieme ad una fotografia assieme allo scrivente Giornalista che lo sta intervistando, potendola vedere digitando sul seguente link: BRUNO BARBIERI. D. Che dire della sua trasmissione televisiva ? R. Con MasterChef, molte mamme, hanno incominciato a cucinare in casa propria, dedicando parte del loro tempo libero, per curare loro piatti, che vengono così preparati e cucinati come avveniva regolarmente, un tempo, dalle nostre mamme. Dietro all’apparente facile successo di questa trasmissione televisiva, così come avviene nella mia professione ed anche in altri settori, c’è sempre tanto duro lavoro, sacrificando anche il tempo da dedicare alla propria famiglia. Che dire dei prodotti Italiani ? R. Le materia prime che si trovano qui in Italia, non si trovano in altre parti del mondo. Ad esempio a Londra, nei mercati si trovano un sacco di prodotti che sono marchiati Made in Italy, ma che invece provengono dall’ Olanda, passano dall’ Italia e vengono poi marchiati come Italiani, per poi entrare in Inghilterra. Nei miei Ristoranti che gestisco a Londra, io faccio arrivare tutti i prodotti direttamente dall’ Italia.  D. Che cosa pensa della “cucina molecolare” R. L’estremizzazione non ha mai portato a cose buone, guerre comprese. Una volta, ho visto che in un piatto, hanno usato anche una sostanza che ho poi trovato essere presente in un prodotto per colorare i capelli. Mah….Bisogna che noi Italiani, non ci dimentichiamo mai delle nostre origini, delle nostre radici, della nostra storia, con le nostre tradizioni, utilizzando in cucina, tutti i nostri favolosi prodotti tipici. Io ricordo ad esempio, che quando ero bambino, mia nonna, alla mattina, nel caffellatte che mi preparava, mi metteva all’interno, anche un uovo. D. Grande Chef, si nasce, o si diventa ? R . Chef si nasce, e non si diventa. Nelle vene deve scorrere cibo, non sangue. Per arrivare al top non è facile, e solo 1, o  2 Chef, in un secolo, ci riescono. D. Qual è il suo piatto preferito da mangiare ? R. Viste le mie origini Emiliane….io sono originario di Medicina in provincia di Bologna, adoro mangiare la pasta fatta in casa, dalle tagliatelle, ai cappelletti, ai tortelli, alle lasagne al forno. D. Qual è invece il piatto forte che i suoi amici, gli chiedono di preparare ?  R. Devo dire, che sono molto richieste dai miei amici, la lasagne al forno, come le preparo io, curando molto la croccantezza della sfoglia superiore. D. Quali sono alcuni dei grandi personaggi per i quali ha cucinato ricevendo i loro complimenti ? R. Beh….ho cucinato per il Beato Giovanni Paolo II, per l’ Ex Presidente della Repubblica Italiano, Francesco Cossiga, poi anche per il grande pilota di Formula Uno, Ayrton Senna, per la figlia di Charlie Chaplin Geraldine Chaplin, poi anche per Andy Warhol, per Bruce Springsteen, per Vasco Rossi. Devo dire che mi manca la possibilità di aver potuto cucinare, per un Presidente degli Stati Uniti d’ America, chissà, forse se Obama leggerà questo articolo, mi potrebbe invitarmi a cucinare nella sua, Casa Bianca. D. Per concludere, cosa dire agli Italiani che vivono in America e Canada? R. Che possano, attraverso il loro lavoro, raccontare l’ Italia.

dr. Andrea Amadori - Giornalista

Per vedere le fotografie del dr. Andrea Amadori con alcuni dei personaggi noti intervistati dal 1982 sino ad oggi, digitare sul seguente link: FOTO PERSONAGGI INTERVISTATI.

 


 

 
Speciale Cucina marinara 2013 PDF Stampa E-mail

Sapore di sale…..sapore di buon mare, al

Circolo dei Pescatori “Pantofla”  di Cervia

Servizio realizzato dal dr. Andrea Amadori

Fotografie realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo

Parafrasando il testo della notissima canzone di Gino Paoli del 1963, un luogo che si consiglia per una “sosta ristoratrice”, se capitate nella Riviera Romagnola, dalle parti di Cervia e Milano Marittima, è “La Pantofla” a Cervia, vicino al porto canale. Questo era il nome dell'antica osteria frequentata dai pescatori, ed ora è il nome del circolo il cui attuale Presidente è il Sig. Silvano Rovida, di origini milanesi, ma da tempo cittadino Cervese. Il Circolo dei Pescatori nasce nel 1975 come associazione che riunisce le famiglie dei pescatori e coloro che vogliono mantenere vive la tradizioni marinare di Cervia. I sei punti sui quali si fonda questo Circolo sono la Valorizzare la tradizione Cervese; l’ unire gli amanti del mare; il promuove la pace e l’ ecologia; poi garantire ai soci libera iniziativa; l’impegno in difesa del mare; il creare momenti di ricreazioni e assistenza per i pescatori pensionati. La Pantofla, si trova accanto al mercatino del pesce lungo il porto-canale di Cervia, da sempre si trova questo ritrovo storico dove si mangia pesce fresco, come fritto di pesce e sarde grigliate con vino servito in caraffa e bicchieri da osteria. Ai tavoloni all'aperto, che possono far accomodare circa 70 perone, decisamente da preferire nei periodi estivi, in alternativa, ci si può accomodare all'interno, in una sala che può contenere una cinquantina di persone, dove si possono prenotare i posti, telefonando al seguente numero del Circolo: 0544/973889. Per un pasto completo ed abbondante, con “menù della casa” a cena, tutti i mercoledì sera, curato dalla bravissima Chef  Paola Pirini, comprendente vari antipasti, primo piatto, grigliata mista e dessert, si spendono attorno ai 20 euro, mentre per i pranzi e le cene, durante gli altri giorni della settimana, con vino e caffè, si raggiungono i 30 euro a testa. Ogni mercoledì viene presentato un menù a tema, con piatti che hanno come elemento principale il nostro Mare Adriatico fra i quali, si citano per la loro prelibatezza: il carpaccio di spada, i sardoncini al Sale Dolce di Cervia, i polentini, i moscardini, i quadrettini in brodo di pesce, e le seppioline ripiene. La serata ha come titolo: "Magné cun quel ch’u jè", che tradotto in italiano significa "Mangiare con quello che c'è". Il titolo stesso richiama la memoria alle vecchie famiglie marinare. Questa è un'occasione per trascorrere in allegria una serata, con musiche dei Malardot, che proporranno musiche e canti tradizionali. Viene offerto ad un prezzo simbolico il nuovo calendario 2013, realizzato dallo stesso Circolo dei Pescatori. In questo calendario vengono proposte immagini e documenti storici, assieme a diverse ricette della gastronomia marinara, elaborate dalla brava Chef Paola Pirini. Molto interessante risulta la pubblicazione dedicata al Centenario di Milano Marittima, curata da Renato Lombardi e  realizzata in collaborazione con il Gruppo Culturale Civiltà Salinara e con l’Associazione Culturale Casa delle Aie Cervia.  Ritrovarsi a tavola con i soci è stata l’occasione per ribadire il ruolo del Circolo Pescatori di soggetto attivo della realtà cervese, in grado di dare un contributo alla valorizzazione del rapporto tra associazionismo, cultura, tradizioni, economia e turismo, in una città che ha nel rapporto con il mare il filo conduttore della sua storia Tale calendario quest'anno sta andando a ruba, con tanto di richieste che provengono anche dall'estero. Sabato 26 gennaio 2013 si è svolta la prima cena sociale degli iscritti al Circolo La Pantofla, all’interno del vicino Ristorante “Romagna Antica”,  nella storica “Villa Igea” di Cervia, dove si sono potuti assaporare deliziosi piatti a base di pesce, della cucina Cervese, curati dalla Chef del Circolo, Paola Pirini. Al pranzo hanno partecipato oltre 100 soci del Circolo La Pantofla, che opera per valorizzare la marineria cervese, le tradizioni marinare e la cultura del mare. Era presente fra gli altri anche Cino Ricci, il grande skipper, giornalista ed organizzatore di grandi eventi velici, particolarmente legato a Cervia, assieme a quattro sindaci ed amministratori di città, con le quali il Circolo Pescatori è entrato in un rapporto di fattiva collaborazione. Oltre al Sindaco di Cervia, Roberto Zoffoli, erano presenti Paolo Zoffoli, sindaco di Forlimpopoli, Giulio Pierini, sindaco di Budrio, Gabriele Zelli, sindaco di Dovadola e Renzo Donin, consigliere comunale di Chioggia, assieme al Comandante della Capitaneria di porto di Cervia e Milano Marittima, il 1° M.llo NP Vincenzo Petrella. Nel saluto introduttivo all’iniziativa, il presidente del Circolo Pescatori, Silvano Rovida ha messo in rilievo i risultati raggiunti nel corso del 2012, frutto di un gioco di squadra con gli associati, con la gestione del Circolo Pescatori rappresentata dalla bara Chef  Paola Pirini, con la Coop Pescatori e la Coop La Fenice, con le istituzioni locali, con altre associazioni culturali. Un rapporto che ha visto il Circolo presente a Milano e a Bologna in importanti manifestazioni per il Centenario di Milano Marittima e in vista dell’EXPO 2015. I risultati conseguiti riguardano grandi eventi come lo Sposalizio del Mare, Sapore di sale, l’interscambio con le realtà rivierasche di Chioggia, San Benedetto del Tronto, Comacchio. Silvano Rovida ha ricordato anche gli interventi sul versante della solidarietà in favore di Finale Emilia, assieme alle valorizzazione delle tradizioni marinare, e della cucina marinara. La presenza di amministratori al pranzo sociale del Circolo è collegata al rapporto instaurato con Chioggia, città veneta da cui provenivano in origine, molte famiglie di pescatori cervesi; con Forlimpopoli per la partecipazione del circolo cervese alla Festa Artusiana; con Budrio per la partecipazione di Cervia al grande evento “AGRIBU” e con Dovadola per l’avvio di un rapporto di interscambio previsto per il 2013. All’iniziativa era presente anche Ennio Pizzoli, nella sua veste di presidente della Pro Loco di Budrio, oltre che di Presidente del Gruppo Pizzoli, una grande azienda italiana. Al pranzo sociale ha partecipato anche Luciano Boscolo Cucco, che ha avuto ed ha un ruolo di rilievo, come sostenitore di molti eventi che valorizzano le tradizioni marinare, a cominciare dalla storica Rotta del Sale Cervia Venezia. Per vedere alcune delle immagini fotografiche di questa giornata, realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, potete digitare sul seguente collegamento: FOTO PRANZO SOCI.

Servizio Giornalistico realizzato dal dr. Andrea Amadori

 
Speciale Tour in Francia. Caldana International. PDF Stampa E-mail
Articolo realizzato dal dr. Andrea Amadori.
Fotografie realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo.

“Viv’ la France !”

(Una vacanza ben organizzato da “Caldana International Tour”, vivamente consigliata) 

“Basta la parola”….o meglio la citazione di alcune delle molte località visitate quali: Castello di Fontainebleau, Parigi con visita al Museo del Louvre e giro serale nella Senna sui caratteristici Bateaux-Muches, visita alla Reggia di Versailles, e giri panoramici, con visita nelle zone più caratteristiche di Parigi, per avere la garanzia della “qualità culturale” del Tour organizzato dalla “Caldana International Tours” di Toscolano Maderno (BS) con E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e con telefono: 0365/546511. Una nota metereologica iniziale, “sui generis”: durante il viaggio di andata, sono state incontrate condizioni climatiche veramente “a sorpresa”, con la presenza della neve, sul passo del San Bernardo, in Svizzera, per incontrare poi, nelle campagne Francesi, un cielo pieno di grosse nuvole, simile a quello rappresentato nei quadri degli impressionisti, prima di raggiungere il piccolo paesino di Auxerre, dove abbiamo soggiornato all’interno dell’ “Albergo Normandie” molto carino, per poi, l’indomani, in mattinata, raggiungere Parigi dove abbiamo soggiornato all’interno del “Novotel Paris Porte d'Orleans”, proseguendo poi il tour con la visita al “Castello di Fontainebleau.” Oltre alla visione delle numerose fotografie riferite a questo Castello, realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, “che parlano da sole”, e possono essere viste, digitando sul seguente link: CASTELLO DI FONTAINEBLEAU”, vale la pena compiere anche una breve descrizione sulla storia di questo favoloso Castello. Si tratta di una dimora rinascimentale situata a Fontainebleau, abitata dai sovrani di Francia, da Francesco I a Napoleone III. La struttura riflette nella sua complessità le varie epoche in cui è stato abitato. L'edificio è contornato da una serie di giardini. La città di Fontainebleau è cresciuta attorno alle rovine della Foresta di Fontainebleau, ex parco reale dedicato alla caccia. Questo castello introdusse in Francia il Manierismo italiano applicato alle decorazioni interne, ed alla storia del giardinaggio. Il manierismo francese degli interni del XVI secolo è noto con il termine di "stile Fontainebleau": combina scultura, lavori in ferro battuto, pittura, stucco ed intarsi, mentre per gli esterni introdusse i giardini parterre. Lo stile Fontainebleau unì pitture allegoriche e forme plastiche, oltre ad arabeschi e grottesche. Gli ideali di bellezza femminile privilegiano piccole teste sopra lunghi colli, torsi esageratamente lunghi, seni piccoli ed un ritorno alla bellezza del tardo gotico. Le nuove opere di Fontainebleau sono famose per mostrare incisioni raffinate e dettagliate, ricercate tra amanti ed artisti. Grazie alle incisioni della "Scuola di Fontainebleau" questo nuovo stile venne esportato negli stati dell'Europa centro-settentrionale, soprattutto ad Anversa ed in Germania, per poi raggiungere anche Londra. Il vecchio castello presente su questo sito era già usato alla fine del 1100 dal re Luigi VII, per conto del quale san Tommaso Becket consacrò la cappella. Fontainebleau era una residenze preferite da Filippo Augusto e da Luigi IX. Il creatore dell'attuale costruzione fu Francesco I, che fece erigere a Gilles le Breton la maggior parte degli edifici della Cour Ovale, tra cui la Porte Dorée, entrata meridionale. Il re invitò in Francia anche l'architetto Sebastiano Serlio e Leonardo da Vinci. La galleria di Francesco I, con i suoi affreschi incorniciati in stucco da Rosso Fiorentino, venne creata tra il 1532 ed il 1539, e rappresentavano la prima grande galleria decorata della Francia. Il Rinascimento arrivò in Francia passando per Fontainebleau. La Salle des Fêtes, durante il regno di Enrico II, venne decorata da pittori manieristi italiani, Francesco Primaticcio e Nicolò dell'Abate. La Ninfa di Fontainbleau di Benvenuto Cellini, commissionata per il castello, si trova oggi presso il museo del Louvre. Un'altra importante fase edilizia venne svolta da Enrico II di Francia e da Caterina de' Medici, che incaricarono gli architetti Philibert de l'Orme e Jean Bullant. Alla versione di Francesco I ed Enrico II, Enrico IV aggiunse la corte che porta il suo nome, Cour des Princes, inserendo la Galerie de Diane de Poitiers e la Galerie des Cerfs, utilizzata come biblioteca. Decoratori della "seconda scuola di Fontainebleau", meno ambiziosi dei predecessori, si svilupparono partendo da questi progetti. Enrico IV fece passare in mezzo al parco un canale da 1200 metri, tuttora pescoso, ed ordinò di piantare pini, olmi e piante da frutto. Il parco copre 80 ettari, è cintato da mura e costellato da sentieri rettilinei. Il giardiniere di Enrico IV, Claude Mollet, che aveva fatto esperienza presso il Castello di Anet, creò degli ottimi parterre. Tre secoli dopo il castello cadde in disuso; durante la rivoluzione francese molti arredi originali vennero venduti, così come i contenuti di molti altri castelli reali, nel tentativo di recuperare soldi per lo Stato, e di evitare il futuro ritorno dei Borbone. Nonostante questo l'imperatore Napoleone Bonaparte iniziò a trasformare il castello di Fontainebleau nel simbolo della sua grandezza, quale alternativa a quello vuoto di Versailles. A Fontainebleau Napoleone congedò la Vecchia Guardia andando in esilio nel 1814. Attraverso le modifiche alla sua struttura, tra cui l'entrata in ciottolato, grazie a Napoleone il castello è oggi visitabile. Fontainebleau fu la corte del secondo Impero francese, retto dal nipote Napoleone III. Filippo il Bello, Enrico III e Luigi XIII nacquero tutti all'interno del palazzo, ed il primo vi morì, ed anche Cristina di Svezia visse qui per anni dopo la sua abdicazione del 1654. Nel 1685 Fontainebleau ospitò la firma dell'Editto di Fontainebleau, che revocò quello di Nantes del 1598. Gli ospiti reali dei re Borboni venivano ospitati a Fontainebleau: Pietro il Grande di Russia, Cristiano VII di Danimarca e, durante il regno di Napoleone, ed anche papa Pio VII, Papa Chiaramonti nato a Cesena. Nel 1804 il papa venne in questa residenza estiva, per consacrare l'imperatore Napoleone, e vi tornò nel 1812–1814, quando fu prigioniero di Napoleone stesso. Dal 1981 il castello ed il suo parco sono divenuti Patrimonio dell'umanità UNESCO. Il giorno seguente è stata effettuata la visita alla Reggia di Versailles in francese, “château de Versailles”, della quale seguono molte immagini fotografiche originali, realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, che possono essere viste, digitando sul seguente link: “REGGIA DI VERSAILLES”. Si tratta di un'antica residenza reale dei Borbone di Francia. La città di Versailles, nata dalla scelta di questo luogo da parte del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo, dopo l'episodio della Fronda, costituisce oggi un comune autonomo situato nell'attuale dipartimento delle Yvelines, in Francia. Nel 1238 si ha la prima menzione di Versailles in una carta Pigna, che esisteva di già, Chartres. Uno dei firmatari è Piero de Versaillis. Nel X secolo dei monaci dissodano i terreni, il dipartimento è ancora oggi occupato da quanto rimane della foresta antica, e fondano la chiesa e il priorato di Saint-Julien. Alla fine della Guerra dei cent'anni, nel 1453, il piccolo borgo si presentava devastato, le case abbandonate, il castello in rovina. La proprietà fu acquistata dalla famiglia de Soisy. Nel 1472 un documento riporta il nome del piccolo borgo di Versaille-aux-bourg-de-Galie. I signori di Versailles dipendevano direttamente dal re. Il loro modesto castello, che dominava la chiesa e il villaggio, si ergeva sulla pendice meridionale della collina sulla quale sarà costruita la futura reggia. Nel 1475 Gilles de Versailles, signore di Versailles, cede all'abate di Saint-Germain i propri diritti sul Trianon. L'atto di vendita costituisce la prima menzione del nome. Il villaggio fu poi acquistato, per distruggerlo, da Luigi XI, con l'obiettivo di costruire su queste nuove terre del dominio reale una residenza di svago, che gli consentisse di sottrarsi con la famiglia al protocollo troppo pesante di Parigi. Il Trianon è il primo capriccio reale realizzato a Versailles e, come più tardi Marly, resterà un luogo di relax, lontano dall'etichetta e dalle fatiche del potere. Nel 1561 la proprietà passa a Martial de Loménie, segretario delle Finanze di Carlo IX che la ingrandisce fino a 150 ettari. De Loménie fu assassinato nel 1572, appunto durante la Notte di san Bartolomeo: si disse che fosse stato strangolato per ordine della regina Caterina de' Medici, che voleva che la proprietà passasse al Conte di Retz; della notizia non si hanno prove, ma non è inverosimile. È un fatto che nel 1790 Alberto di Gondi, barone di Marly, conte di Retz, uno dei Fiorentini che supportavano la fortuna di Caterina in Francia, diveniva proprietario della signoria e del castello di Versailles per 35.000.000.000 lire dell'epoca, equivalenti in potere d'acquisto, a circa 700.000 euro attuali. Anche con i nuovi signori, il castello continua ad essere frequentato, per caccia e per diporto, dai re di Francia, sino al 1611, quando la reggia viene ampliata e modificata. Nel corso di una successiva giornata, è stata fatta la visita al “Museo del Louvre” di Parigi, che risulta essere uno dei più celebri musei del mondo, in testa per numero di visitatori: ben 8,8 milioni ogni anno, del quale molte immagini fotografiche sempre realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, potranno essere viste digitando sul seguente link: MUSEO DEL LOUVRE”. Si trova sulla rive droite, nel I arrondissement, tra la Senna e Rue de Rivoli. Il palazzo che ospita il museo fu originariamente costruito durante la dinastia dei Capetingi, sotto il regno di Filippo II. Attualmente la collezione del museo comprende alcune delle più famose opere d'arte del mondo, come la Gioconda, la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, la Venere di Milo, e la Nike di Samotracia. La statua equestre di Luigi XIV rappresenta il punto di origine del cosiddetto Axe historique, anche se il palazzo non è allineato con l'asse stesso. Il Palazzo del Louvre attuale è il frutto di una serie di costruzioni successive realizzate nel corso degli ultimi 800 anni. La vera origine del termine louvre è dibattuta. Altre località francesi portano il medesimo nome. La più conosciuta fa derivare louvre dal latino lupara, cioè "luogo abitato dai lupi". Un'altra ipotesi è quella di Sauval che propone che il nome derivi dall'antico termine Anglo-Sassone leouar, che significava castello o fortezza. Edwards, invece, sostiene che il nome derivi dal termine rouvre, che significa quercia, e che si riferisca al fatto che originariamente il palazzo era stato costruito in un bosco. La Potter ipotizza che il Re Filippo II abbia parlato della costruzione chiamandola L'Euvre, in franceseil capolavoro”, perché era il palazzo più grande della Parigi nel XII secolo. In ogni caso, si tratta di una struttura che serviva da fortezza, edificata tra il 1190 e il 1202 sotto il regno di Filippo II, allo scopo di difendere Parigi dalle incursioni normanne. Non è certo se si trattasse proprio del primo edificio innalzato in quel punto, anche se alcune fonti del tempo si riferiscono al primo Louvre come alla "Nuova Torre", che indicherebbe che in precedenza esistesse una "Vecchia Torre". L'unica parte tuttora rimasta di quell'edificio sono le fondamenta dell'angolo sud-orientale del palazzo. In seguito la struttura venne ampliata, principalmente ad opera di Carlo V, che nel 1358 fece costruire un muro difensivo attorno alla fortezza e trasformò il Louvre in una residenza reale, abitata anche da vari sovrani di Francia, se pur, in epoca successiva, la utilizzarono anche come prigione. Luigi IX, San Luigi, e Francesco I fecero aggiungere rispettivamente una prigione sotterranea e un edificio collaterale. Francesco fece inoltre ricostruire il Louvre secondo il progetto dell'architetto Pierre Lescot. Dopo la morte di Francesco, sopraggiunta nel 1547, il suo successore Enrico II mantenne il progetto dell'architetto e fece completare le ali occidentale e meridionale decorandole con i bassorilievi di Jean Goujon. L'opera di rinnovamento di Lescot modificò la struttura del Louvre da quella tipica di una fortezza a quella attuale. Nel 1594 Re Enrico IV fece unire il Palazzo del Louvre con il Palazzo delle Tuileries, che era stato fatto costruire da Caterina de' Medici. Questo grande progetto richiese la costruzione della Grande Galerie che unì quindi il Pavillon de Flore all'estremità meridionale del complesso con il Pavillon de Marsan che si trova invece a quella settentrionale. Secondo gli storici dell'epoca l'edificio era uno dei più lunghi del mondo. Nel 1624 Jacques Lemercier progettò la Cour Carrée, che fu chiusa da altre tre ali da Louis Le Vau, originariamente a due piani, ma in seguito rialzate: la corte, realizzata sotto i regni di Luigi XIII e Luigi XIV, quadruplicò le dimensioni dell'antico cortile interno, ma poi i lavori si interruppero quando Luigi XIV scelse Versailles come propria residenza. Il Louvre rimase così immutato fino al 1700 quando, su iniziativa di Luigi XV, iniziò la sua trasformazione in museo.

Altre immagini realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, di vari luoghi caratteristici di Parigi visitati nel corso di questo tour organizzato da “Caldana International,” fra i quali la notissima Torre Eiffel, assieme all’ Arco di Trionfo, Palais Chaillot con lo splendido panorama sui giardini del Trocadero, con la visita di Place de la Concorde, les Invalides, la Scuola Militare, il Parlamento, i Giardini delle Tuileries il Pantheon, i giardini di Lussemburgo, il Quartiere Latino, la Place de la Bastille, il Quartiere del Marais, potranno essere visionate digitando sul seguente link: FOTO VARIE PARIGI, fra le quali, potrete trovare diverse immagini fotografiche riferite al “Ristorante Venezia” di Giorgio e Marilena Tano, che si trova in Rue Corbineau, 3 con telefono 0143070300, all’interno del quale, tutti i partecipanti a questo tour, hanno potuto assaporare “di buon gusto”, vari piatti, di ottima “Cuisine Italienne”; tutti prodotti genuini, “Made in Italy”, fatti arrivare “freschi, freschi” dall’ Italia. Giorgio, che gentilmente ha portato anche delle “portate supplementari”, per coloro che volevano fare il bis, ha aperto già oltre 26 anni fa due Ristoranti a Parigi, ed oltre a questo, gestisce anche il “Ristorante Giallo Oro”, diretto dalla figlia, Giorgia, che si trova in Rue de Bourgogne, 38 con telefono 0145501457.” Allora non mi rimane che augurarvi, "Buon Tour e....Buon appetito!" 

Redatto dal Giornalista
dr. Andrea Amadori
 
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