Speciale Tour in Francia. Caldana International. PDF Stampa E-mail
Articolo realizzato dal dr. Andrea Amadori.
Fotografie realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo.

“Viv’ la France !”

(Una vacanza ben organizzato da “Caldana International Tour”, vivamente consigliata) 

“Basta la parola”….o meglio la citazione di alcune delle molte località visitate quali: Castello di Fontainebleau, Parigi con visita al Museo del Louvre e giro serale nella Senna sui caratteristici Bateaux-Muches, visita alla Reggia di Versailles, e giri panoramici, con visita nelle zone più caratteristiche di Parigi, per avere la garanzia della “qualità culturale” del Tour organizzato dalla “Caldana International Tours” di Toscolano Maderno (BS) con E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e con telefono: 0365/546511. Una nota metereologica iniziale, “sui generis”: durante il viaggio di andata, sono state incontrate condizioni climatiche veramente “a sorpresa”, con la presenza della neve, sul passo del San Bernardo, in Svizzera, per incontrare poi, nelle campagne Francesi, un cielo pieno di grosse nuvole, simile a quello rappresentato nei quadri degli impressionisti, prima di raggiungere il piccolo paesino di Auxerre, dove abbiamo soggiornato all’interno dell’ “Albergo Normandie” molto carino, per poi, l’indomani, in mattinata, raggiungere Parigi dove abbiamo soggiornato all’interno del “Novotel Paris Porte d'Orleans”, proseguendo poi il tour con la visita al “Castello di Fontainebleau.” Oltre alla visione delle numerose fotografie riferite a questo Castello, realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, “che parlano da sole”, e possono essere viste, digitando sul seguente link: CASTELLO DI FONTAINEBLEAU”, vale la pena compiere anche una breve descrizione sulla storia di questo favoloso Castello. Si tratta di una dimora rinascimentale situata a Fontainebleau, abitata dai sovrani di Francia, da Francesco I a Napoleone III. La struttura riflette nella sua complessità le varie epoche in cui è stato abitato. L'edificio è contornato da una serie di giardini. La città di Fontainebleau è cresciuta attorno alle rovine della Foresta di Fontainebleau, ex parco reale dedicato alla caccia. Questo castello introdusse in Francia il Manierismo italiano applicato alle decorazioni interne, ed alla storia del giardinaggio. Il manierismo francese degli interni del XVI secolo è noto con il termine di "stile Fontainebleau": combina scultura, lavori in ferro battuto, pittura, stucco ed intarsi, mentre per gli esterni introdusse i giardini parterre. Lo stile Fontainebleau unì pitture allegoriche e forme plastiche, oltre ad arabeschi e grottesche. Gli ideali di bellezza femminile privilegiano piccole teste sopra lunghi colli, torsi esageratamente lunghi, seni piccoli ed un ritorno alla bellezza del tardo gotico. Le nuove opere di Fontainebleau sono famose per mostrare incisioni raffinate e dettagliate, ricercate tra amanti ed artisti. Grazie alle incisioni della "Scuola di Fontainebleau" questo nuovo stile venne esportato negli stati dell'Europa centro-settentrionale, soprattutto ad Anversa ed in Germania, per poi raggiungere anche Londra. Il vecchio castello presente su questo sito era già usato alla fine del 1100 dal re Luigi VII, per conto del quale san Tommaso Becket consacrò la cappella. Fontainebleau era una residenze preferite da Filippo Augusto e da Luigi IX. Il creatore dell'attuale costruzione fu Francesco I, che fece erigere a Gilles le Breton la maggior parte degli edifici della Cour Ovale, tra cui la Porte Dorée, entrata meridionale. Il re invitò in Francia anche l'architetto Sebastiano Serlio e Leonardo da Vinci. La galleria di Francesco I, con i suoi affreschi incorniciati in stucco da Rosso Fiorentino, venne creata tra il 1532 ed il 1539, e rappresentavano la prima grande galleria decorata della Francia. Il Rinascimento arrivò in Francia passando per Fontainebleau. La Salle des Fêtes, durante il regno di Enrico II, venne decorata da pittori manieristi italiani, Francesco Primaticcio e Nicolò dell'Abate. La Ninfa di Fontainbleau di Benvenuto Cellini, commissionata per il castello, si trova oggi presso il museo del Louvre. Un'altra importante fase edilizia venne svolta da Enrico II di Francia e da Caterina de' Medici, che incaricarono gli architetti Philibert de l'Orme e Jean Bullant. Alla versione di Francesco I ed Enrico II, Enrico IV aggiunse la corte che porta il suo nome, Cour des Princes, inserendo la Galerie de Diane de Poitiers e la Galerie des Cerfs, utilizzata come biblioteca. Decoratori della "seconda scuola di Fontainebleau", meno ambiziosi dei predecessori, si svilupparono partendo da questi progetti. Enrico IV fece passare in mezzo al parco un canale da 1200 metri, tuttora pescoso, ed ordinò di piantare pini, olmi e piante da frutto. Il parco copre 80 ettari, è cintato da mura e costellato da sentieri rettilinei. Il giardiniere di Enrico IV, Claude Mollet, che aveva fatto esperienza presso il Castello di Anet, creò degli ottimi parterre. Tre secoli dopo il castello cadde in disuso; durante la rivoluzione francese molti arredi originali vennero venduti, così come i contenuti di molti altri castelli reali, nel tentativo di recuperare soldi per lo Stato, e di evitare il futuro ritorno dei Borbone. Nonostante questo l'imperatore Napoleone Bonaparte iniziò a trasformare il castello di Fontainebleau nel simbolo della sua grandezza, quale alternativa a quello vuoto di Versailles. A Fontainebleau Napoleone congedò la Vecchia Guardia andando in esilio nel 1814. Attraverso le modifiche alla sua struttura, tra cui l'entrata in ciottolato, grazie a Napoleone il castello è oggi visitabile. Fontainebleau fu la corte del secondo Impero francese, retto dal nipote Napoleone III. Filippo il Bello, Enrico III e Luigi XIII nacquero tutti all'interno del palazzo, ed il primo vi morì, ed anche Cristina di Svezia visse qui per anni dopo la sua abdicazione del 1654. Nel 1685 Fontainebleau ospitò la firma dell'Editto di Fontainebleau, che revocò quello di Nantes del 1598. Gli ospiti reali dei re Borboni venivano ospitati a Fontainebleau: Pietro il Grande di Russia, Cristiano VII di Danimarca e, durante il regno di Napoleone, ed anche papa Pio VII, Papa Chiaramonti nato a Cesena. Nel 1804 il papa venne in questa residenza estiva, per consacrare l'imperatore Napoleone, e vi tornò nel 1812–1814, quando fu prigioniero di Napoleone stesso. Dal 1981 il castello ed il suo parco sono divenuti Patrimonio dell'umanità UNESCO. Il giorno seguente è stata effettuata la visita alla Reggia di Versailles in francese, “château de Versailles”, della quale seguono molte immagini fotografiche originali, realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, che possono essere viste, digitando sul seguente link: “REGGIA DI VERSAILLES”. Si tratta di un'antica residenza reale dei Borbone di Francia. La città di Versailles, nata dalla scelta di questo luogo da parte del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo, dopo l'episodio della Fronda, costituisce oggi un comune autonomo situato nell'attuale dipartimento delle Yvelines, in Francia. Nel 1238 si ha la prima menzione di Versailles in una carta Pigna, che esisteva di già, Chartres. Uno dei firmatari è Piero de Versaillis. Nel X secolo dei monaci dissodano i terreni, il dipartimento è ancora oggi occupato da quanto rimane della foresta antica, e fondano la chiesa e il priorato di Saint-Julien. Alla fine della Guerra dei cent'anni, nel 1453, il piccolo borgo si presentava devastato, le case abbandonate, il castello in rovina. La proprietà fu acquistata dalla famiglia de Soisy. Nel 1472 un documento riporta il nome del piccolo borgo di Versaille-aux-bourg-de-Galie. I signori di Versailles dipendevano direttamente dal re. Il loro modesto castello, che dominava la chiesa e il villaggio, si ergeva sulla pendice meridionale della collina sulla quale sarà costruita la futura reggia. Nel 1475 Gilles de Versailles, signore di Versailles, cede all'abate di Saint-Germain i propri diritti sul Trianon. L'atto di vendita costituisce la prima menzione del nome. Il villaggio fu poi acquistato, per distruggerlo, da Luigi XI, con l'obiettivo di costruire su queste nuove terre del dominio reale una residenza di svago, che gli consentisse di sottrarsi con la famiglia al protocollo troppo pesante di Parigi. Il Trianon è il primo capriccio reale realizzato a Versailles e, come più tardi Marly, resterà un luogo di relax, lontano dall'etichetta e dalle fatiche del potere. Nel 1561 la proprietà passa a Martial de Loménie, segretario delle Finanze di Carlo IX che la ingrandisce fino a 150 ettari. De Loménie fu assassinato nel 1572, appunto durante la Notte di san Bartolomeo: si disse che fosse stato strangolato per ordine della regina Caterina de' Medici, che voleva che la proprietà passasse al Conte di Retz; della notizia non si hanno prove, ma non è inverosimile. È un fatto che nel 1790 Alberto di Gondi, barone di Marly, conte di Retz, uno dei Fiorentini che supportavano la fortuna di Caterina in Francia, diveniva proprietario della signoria e del castello di Versailles per 35.000.000.000 lire dell'epoca, equivalenti in potere d'acquisto, a circa 700.000 euro attuali. Anche con i nuovi signori, il castello continua ad essere frequentato, per caccia e per diporto, dai re di Francia, sino al 1611, quando la reggia viene ampliata e modificata. Nel corso di una successiva giornata, è stata fatta la visita al “Museo del Louvre” di Parigi, che risulta essere uno dei più celebri musei del mondo, in testa per numero di visitatori: ben 8,8 milioni ogni anno, del quale molte immagini fotografiche sempre realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, potranno essere viste digitando sul seguente link: MUSEO DEL LOUVRE”. Si trova sulla rive droite, nel I arrondissement, tra la Senna e Rue de Rivoli. Il palazzo che ospita il museo fu originariamente costruito durante la dinastia dei Capetingi, sotto il regno di Filippo II. Attualmente la collezione del museo comprende alcune delle più famose opere d'arte del mondo, come la Gioconda, la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, la Venere di Milo, e la Nike di Samotracia. La statua equestre di Luigi XIV rappresenta il punto di origine del cosiddetto Axe historique, anche se il palazzo non è allineato con l'asse stesso. Il Palazzo del Louvre attuale è il frutto di una serie di costruzioni successive realizzate nel corso degli ultimi 800 anni. La vera origine del termine louvre è dibattuta. Altre località francesi portano il medesimo nome. La più conosciuta fa derivare louvre dal latino lupara, cioè "luogo abitato dai lupi". Un'altra ipotesi è quella di Sauval che propone che il nome derivi dall'antico termine Anglo-Sassone leouar, che significava castello o fortezza. Edwards, invece, sostiene che il nome derivi dal termine rouvre, che significa quercia, e che si riferisca al fatto che originariamente il palazzo era stato costruito in un bosco. La Potter ipotizza che il Re Filippo II abbia parlato della costruzione chiamandola L'Euvre, in franceseil capolavoro”, perché era il palazzo più grande della Parigi nel XII secolo. In ogni caso, si tratta di una struttura che serviva da fortezza, edificata tra il 1190 e il 1202 sotto il regno di Filippo II, allo scopo di difendere Parigi dalle incursioni normanne. Non è certo se si trattasse proprio del primo edificio innalzato in quel punto, anche se alcune fonti del tempo si riferiscono al primo Louvre come alla "Nuova Torre", che indicherebbe che in precedenza esistesse una "Vecchia Torre". L'unica parte tuttora rimasta di quell'edificio sono le fondamenta dell'angolo sud-orientale del palazzo. In seguito la struttura venne ampliata, principalmente ad opera di Carlo V, che nel 1358 fece costruire un muro difensivo attorno alla fortezza e trasformò il Louvre in una residenza reale, abitata anche da vari sovrani di Francia, se pur, in epoca successiva, la utilizzarono anche come prigione. Luigi IX, San Luigi, e Francesco I fecero aggiungere rispettivamente una prigione sotterranea e un edificio collaterale. Francesco fece inoltre ricostruire il Louvre secondo il progetto dell'architetto Pierre Lescot. Dopo la morte di Francesco, sopraggiunta nel 1547, il suo successore Enrico II mantenne il progetto dell'architetto e fece completare le ali occidentale e meridionale decorandole con i bassorilievi di Jean Goujon. L'opera di rinnovamento di Lescot modificò la struttura del Louvre da quella tipica di una fortezza a quella attuale. Nel 1594 Re Enrico IV fece unire il Palazzo del Louvre con il Palazzo delle Tuileries, che era stato fatto costruire da Caterina de' Medici. Questo grande progetto richiese la costruzione della Grande Galerie che unì quindi il Pavillon de Flore all'estremità meridionale del complesso con il Pavillon de Marsan che si trova invece a quella settentrionale. Secondo gli storici dell'epoca l'edificio era uno dei più lunghi del mondo. Nel 1624 Jacques Lemercier progettò la Cour Carrée, che fu chiusa da altre tre ali da Louis Le Vau, originariamente a due piani, ma in seguito rialzate: la corte, realizzata sotto i regni di Luigi XIII e Luigi XIV, quadruplicò le dimensioni dell'antico cortile interno, ma poi i lavori si interruppero quando Luigi XIV scelse Versailles come propria residenza. Il Louvre rimase così immutato fino al 1700 quando, su iniziativa di Luigi XV, iniziò la sua trasformazione in museo.

Altre immagini realizzate dalla dr.ssa Sabina Russo, di vari luoghi caratteristici di Parigi visitati nel corso di questo tour organizzato da “Caldana International,” fra i quali la notissima Torre Eiffel, assieme all’ Arco di Trionfo, Palais Chaillot con lo splendido panorama sui giardini del Trocadero, con la visita di Place de la Concorde, les Invalides, la Scuola Militare, il Parlamento, i Giardini delle Tuileries il Pantheon, i giardini di Lussemburgo, il Quartiere Latino, la Place de la Bastille, il Quartiere del Marais, potranno essere visionate digitando sul seguente link: FOTO VARIE PARIGI, fra le quali, potrete trovare diverse immagini fotografiche riferite al “Ristorante Venezia” di Giorgio e Marilena Tano, che si trova in Rue Corbineau, 3 con telefono 0143070300, all’interno del quale, tutti i partecipanti a questo tour, hanno potuto assaporare “di buon gusto”, vari piatti, di ottima “Cuisine Italienne”; tutti prodotti genuini, “Made in Italy”, fatti arrivare “freschi, freschi” dall’ Italia. Giorgio, che gentilmente ha portato anche delle “portate supplementari”, per coloro che volevano fare il bis, ha aperto già oltre 26 anni fa due Ristoranti a Parigi, ed oltre a questo, gestisce anche il “Ristorante Giallo Oro”, diretto dalla figlia, Giorgia, che si trova in Rue de Bourgogne, 38 con telefono 0145501457.” Allora non mi rimane che augurarvi, "Buon Tour e....Buon appetito!" 

Redatto dal Giornalista
dr. Andrea Amadori
 
newsletter
Iscriviti alla newsletter
italiani nel mondo